E’ passato un anno da quando ho ricevuto via posta la mia macchina fotografia, la mia Canon 550D. Difficile dimenticare l’emozione nel prendere in mano per la prima volta quella che sarebbe diventata compagna di molto del mio tempo libero e anche difficile dimenticare la fatica ed i molti errori fatti o le tante volte in cui desideravo ottenere un risultato e non ero in grado di raggiungerlo.
Certo dopo un anno posso dire di essere ancora una fotoamatrice alle prime armi; eppure un giorno quest’estate ho improvvisamente prodotto una sessione fotografica improntata nel mio modo di rappresentare il mondo visto attraverso l’obiettivo. Da allora cerco scene luminose che grondano colore e dove albergano gioia di vivere, vitalità, partecipazione.
Perché come in tutte le forme d’arte, ciò che davvero conta al di là di mezzi tecnici, impegno, intenzioni è il riuscire a comunicare a chi osserva l’emozione che si desiderava trasmettere. E ciò avviene quando si ha in mente ciò che si desidera fare ancora prima di farlo; durante l’atto del creare si cerca esattamente quello che si aveva in mente e nella fase di post-produzione si interviene con precisione lì dove si vuole per arrivare al risultato finale voluto.
Recentemente, dopo un lungo periodo di studio -non certo terminato- sono sul percorso che mi avvicina al “mio stile”. Quella visione che mi servirà per comunicare a chi vorrà, quello che passa dentro di me attraverso la lettura del mondo.