Con questo articolo inizio un’altra serie di mini guide su che cosa siano i filtri fotografici, come si usino e le diverse funzioni cui assolvono, dopo aver parlato dell’uso del flash a partire da questo post. Intanto facciamo una intro generica: in tanti mi chiedete

a cosa servono i filtri fotografici?

I filtri fotografici sono degli elementi che si applicano davanti alla lente per filtrare la luce. In che modi può avvenire questo? Ne esistono diversi tipi:

♦ CPL o Polarizzatore: è un filtro che elimina i riflessi, che ad occhio nudo non è possibile cogliere, dovuti alla polarizzazione di parte della luce per effetto di campi elettromagnetici.

♦ ND o Neutral Density: tra i filtri fotografici è quello di colore grigio omogeno o graduato che serve a ridurre la quantità di luce entrante attraverso l’ottica

♦ IR o Infrarosso: è un filtro che scherma la luce che entra attraverso l’ottica, mantenendo solo la porzione di luce, non visibile ad occhio nudo, che si trova nel campo infrarosso

Capito poco?

Ti spiego ancora un paio di concetti relativi a i filtri fotografici.

Le radiazioni elettromagnetiche presenti in atmosfera sono delle onde, che hanno diverse lunghezze, e che si propagano in maniera direzionale. Una certa frazione di questa radiazione è quella che percepiamo con i nostri occhi ed oscilla dal colore rosso al viola. Quello che sta prima del rosso è detto Infrarosso, quello che sta dopo il viola è detto ultravioletto.

Filtro IR

consente di schermare tutte le lunghezze d’onda dal rosso al viola e di far arrivare al sensore solo la radiazione infrarossa: l’“occhio” della macchina è infatti diverso dal nostro e può vedere anche in campo infrarosso.

Filtro CPL

E’ in grado di schermare i riflessi, invisibili ai nostri occhi, causati dal fatto che la direzione di propagazione della luce varia al variare delle condizioni atmosferiche, dei materiali su cui si riflette, delle ore del giorno, ecc. Ne risulta che in atmosfera ci sono radiazioni che si diffondono in direzioni diverse, andando ad interferire con la densità percepita di alcune zone (tipicamente quelle più luminose, quali il cielo). Il filtro polarizzatore consente di schermare riflessioni polarizzate in altre direzioni rispetto alla direzione principale della luce, consentendo quindi di aumentare la densità del cielo e delle zone a maggiore luminosità.

Nell’immagine qui sotto (estrapolata dal sito Nikonschool), vediamo come funziona il filtro CPL in sintesi, ma nel prossimo articolo te lo spiegherò meglio

Filtro ND

Semplicemente consente di usare tempi di esposizione lunghi anche di giorno, riducendo la quantità di luce che finisce sul sensore. Pertanto per esporre correttamente l’immagine si allungano i tempi di esposizione (se hai dei dubbi, puoi andare a rivedere il mio articolo sul triangolo dell’esposizione).

Ultime note FONDAMENTALI prima di salutarci!

♦ I filtri fotografici esistono di varie forme

Esistono di forma circolare, da avvitare sull’ottica – e quindi sono disponibili nei diversi diametri – oppure in lastre rettangolari da inserire in un apposito adattatore che può essere agganciato a diversi diametri

♦ Risparmiare su i filtri fotografici non è MAI una buona idea!

Un filtro non deve introdurre dominanti cromatiche, non vignettare e non ridurre eccessivamente la qualità dell’immagine. Insomma, ti devi ricordare che ogni cosa che metti davanti alla tua ottica ne fa degradare la qualità e quindi bisogna utilizzare materiali di prima scelta, altrimenti tanto vale non dotarsi di nulla.

Personalmente mi piacciono molto i filtri HOYA, il rapporto qualità/prezzo è eccezionale!

E tu, usi dei filtri? Se sì, di che marca e di che tipo? Fammelo sapere nei commenti!

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